Prima di Marcel Proust, la parola “Madeleine” evocava semplicemente un tenero dolcetto a base di burro, farina e buccia d’arancia. Per l’autore dell’imponente romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”, tuttavia, bastava questo piccolo dolce – il suo sapore, il suo profumo – per evocare i ricordi del passato. Oggi l’espressione “Madeleine de Proust” – a volte anche “sindrome di Proust” – designa una parte della vita quotidiana, un oggetto, un gesto, un colore, un sapore o un profumo che cela in sé il segreto del tempo e dei ricordi che riemergono…
I protagonisti del nostro film sono tante Madeleines: oggetti apparentemente comuni – delle forbici, un telecomando, un guinzaglio – che tuttavia evocano un’anima imprevista e segreta, raccontata di scena in scena dai loro utilizzatori, alla ricerca del tempo perduto.