Parlando con i bambini, a volte ci si rende conto che il loro lessico tende a essere limitato a un numero ridotto di parole, perlopiù familiari e di uso comune. Infarciscono i loro discorsi di gerghi e ripetizioni ricorrenti, rendendo il linguaggio un po’ povero e monotono.
Coi bambini però si può giocare, drammatizzare, creare, immaginare con le parole e divertirsi insieme, per ampliare il vocabolario dando voce alle loro emozioni. Così, al rientro dalle vacanze estive, maestre e alunni hanno parlato a lungo del mare, ascoltato il suo rumore, visto alcune immagini; hanno ascoltato il brano “La tempesta di mare” di Vivaldi.
Le risposte alle domande “Com’è il mare? Cosa fa? A cosa somiglia?” sono state raccolte nella poesia “Il mare”, il cui testo è stato scritto dai bambini e decorato dai loro disegni. Proprio da uno dei piccoli alunni è partita un’idea: perché non recitare la poesia tutti insieme? E così è stato.
Da quel giorno scrivere poesie è diventato un gioco per i bambini della sezione gialla, e quando si emozionano per qualcosa dicono: “Scriviamo una poesia sulla neve?”, o sulla mamma, sulla bellezza, sulla vita…