Ispirati dalle suggestioni di Stefano Mancuso, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, e dai grattacieli di Stefano Boeri, la scuola dell’infanzia “La Girandola” propone la documentazione del percorso “L’aria che respiro”, con l’obiettivo di potenziare nei bambini lo sviluppo della responsabilità dell’uomo sull’impatto ambientale.
Il percorso è articolato in tre parti, che intendono portare il bambino a vivere tre esperienze allo scopo di creare le fondamenta per la consapevolezza del peso che ogni azione ha sull’ambiente e sulla qualità della vita di ciascuno.
Nella fase 1, i bambini hanno allestito un plastico diviso in due parti: la prima riempita di terra, l’altra di cemento. Nella fase 2, su un pannello appositamente costruito sono state collocate delle bottiglie di acqua vuote, tagliate a metà e riempite di terra; al loro interno è stata trapiantata una piantina, nata da un seme coltivato dai bambini a scuola. L’acqua posta in una delle bottiglie era pura, l’altra colorata, per permettere ai bambini di realizzare il passaggio della sostanza colorata dal serbatoio alla pianta. Nell’ultima bottiglia l’acqua è stata inquinata con la candeggina: la piantina è morta. L’esperimento ha permesso ai bimbi di capire quanto sia semplice alterare le sostanze vitali per le piante. Infine, nella fase 3, i bambini hanno allestito due pannelli permanenti, collocati nelle mense della scuola, che evocano i grattacieli di Boeri: su di essi sono state installate delle bottiglie con terriccio e piante grasse, delle quali i bambini si sono presi cura e che sono servite a bonificare l’aria della scuola.