Perché partecipare?, si sono chiesti gli insegnanti delle classi 1D e 1E. Perché i ragazzi – si sono risposti – continuino a sviluppare competenze che li sostengano, li motivino, permettano loro di progettare il futuro, domandandosi quale tipo di istruzione apra strade da percorrere al proprio passo, senza fretta, imparando a so-stare. Un modo per ottenere consapevolezza, responsabilità, senso critico.
È così che è nato questo progetto. L’emergenza sanitaria ha mostrato crepe profonde: tutti noi attori coinvolti siamo davvero disposti a sradicare e abbattere per ricostruire? Non va e non “andrà tutto bene” senza una seria volontà di cambiamento, avvertono gli studenti: insieme però abbiamo l’occasione di riappropriarci del tempo, investendolo nel confronto, nel dibattito e nell’introspezione; dismettendo ciò che non sta funzionando e non potrà più funzionare, e ricercando l’essenziale, liberando spazio per l’ascolto attivo.